Corochinato Asinello aperitivo genovese 1 litro

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Il più classico degli aperitivi genovesi, il Corochinato Asinello è un vino aromatizzato tipo vermouth che va gustato liscio e freddo, con della scorza di limone nel bicchiere, mentre si mangia una bella striscia di focaccia. Il suo sapore ha accompagnato le serate nei vicoli di generazioni di genovesi.

Si produce da un infuso di 18 erbe unito a vino bianco, alcol e zucchero.

Il Corochinato è un vino che può essere utilizzato anche come base per cocktail e drink: infatti ultimamente a Genova si può trovare nei bar della città servito come spritz assieme al prosecco e una fettina di arancia. 

Il nome nasce dalla contrazione tra Coronata (il quartiere dov’è nato il Corochinato) e chinato (la corteccia di china è uno degli ingredienti dell'infuso) 

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COROCHINATO

Il Corochinato è il classico aperitivo genovese: l’aperitivo più autentico che puoi bere nei bar dei vicoli di Genova. È conosciuto anche come “Asinello”, animale raffigurato sulla storica etichetta mentre, carico di bottiglie, accompagna Paciugo, maschera tradizionale genovese e famoso personaggio di una delle più antiche leggende popolari locali.

La storia di Paciugo è collegata al quartiere genovese di Coronata, e al suo santuario, e proprio a Coronata è nato il Corochinato: difatti il suo nome è composto da “Coro” (Coronata) e “chinato” (essendo un vino aromatizzato con un'infusione di china); inoltre, all’inizio, il vino utilizzato per la produzione del Corochinato era il bianco di Coronata. 

Il sapore dell’aperitivo Corochinato “Asinello” è quello tipico dei vini aromatizzati, tipo vermouth, che si sposa molto bene con i toni pungenti e freschi degli agrumi.

Come si beve il Corochinato?

Il Corochinato lo puoi bere semplicemente liscio, freddo e con una scorza di limone, mentre te lo gusti come aperitivo assieme a una bella striscia di focaccia genovese.

Oltre a berlo nella versione classica negli ultimi anni si è molto diffusa in città la moda di utilizzare il Corochinato per preparare lo spritz: la ricetta è semplice, bastano 30 ml di Corochinato, 50 ml di prosecco, del ghiaccio e una nota agrumata che può essere qualche goccia di succo di limone oppure con una fettina di arancia. E se vuoi farlo ancora più genovese aggiungi anche qualche foglia di basilico fresco.

In estate è ottimo per preparare una sangria originale. Il Corochinato con la sua aromaticità è anche un’ottima base per cocktail, da proporre in drink che prevedono un vino vermouth. Perfetta alternativa al gin nel Negroni. Vini Allara, produttori dell’Asinello, consigliano anche di provarlo assieme alla grappa o al pastis.

Gli ingredienti del Corochinato

Gli ingredienti base del Corochinato sono 18 erbe aromatiche selezionate (da cui si ottiene un infuso), vino bianco, alcol e zucchero. La ricetta utilizzata è sempre la stessa dal 1886 per questo vino aromatizzato stile vermouth. 

Si parte da infusione a freddo di erbe, bacche e altri vegetali aromatici, tra cui corteccia di china (che dà il nome al vino), timo, rabarbaro, genziana, origano e cardo. Si utilizzano due diversi tipi di assenzio che donano il caratteristico profumo. 

Per estrarre i principi attivi e aromatici di queste erbe, la miscela è tenuta a macerare per 60 giorni. Poi una volta ottenuto l’infuso lo si lascia affinare per 6 mesi. A questo punto è pronto e può essere aggiunto al vino bianco precedentemente alcolizzato fino a raggiungere i 16/17° e zuccherato (200 grammi di zucchero per litro).

Corochinato in cucina

Il Corochinato oltre a essere l’aperitivo tipico genovese è un ottimo ingrediente per cucinare, soprattutto per la pasticceria. Ideale come bagna alcolica per imbevere torte e dolci, ad esempio babà casalinghi. Dentro a lievitati dolci, aromatizzando frutta secca come uvetta lasciata macerare nel Corochinato oppure per insaporire la crema per la farcia. Perfetto per fare sorbetti e gelati, soprattutto di agrumi, ad esempio al chinotto di Savona. Consigliato per aromatizzare la frutta, dalle macedonie e alla frutta cotta nel vino.

Chi produce il Corochinato

Il Corochinato è ormai una vera e propria specialità genovese, un simbolo gastronomico della città, con più di cento anni di storia essendo stato creato nel lontano 1886 dall’Azienda Marenco di Coronata. Oggi invece la proprietà è di Vini Allara che ha rilanciato il marchio.

La famiglia Allara arriva dal Piemonte, dove Francesco all’inizio del Novecento apre un caffè bottiglieria a Vercelli. Si trasferisce con l’attività a Genova Cornigliano per seguire l’amore, dato che Genova è la città d’origine della moglie. Il figlio Renzo prende poi in mano la bottiglieria a cui affianca anche il commercio di vino all’ingrosso. In seguito, negli anni ‘60 la famiglia si sposta a Genova Prà, dove tutt’ora gestiscono la loro enoteca e seguono la produzione e la distribuzione del Corochinato Asinello.

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