Canestrelli genovesi 150g

Quando dici "canestrelli" a Genova tutti pensano a quei deliziosi dolcetti di pasta frolla a forma di fiore. Tuttavia, nel resto della Liguria con il nome "canestrello" si chiamano molte specialità, per non parlare poi delle altre varietà regionali.

Un Viaggio nel Tempo

Il viaggio dei canestrelli inizia nel XIV secolo, quando uno stampo per canestrelli è stato inventariato tra i beni di Simone Pancogolo, un panettiere genovese. In quel periodo, il termine "canestrelli" potrebbe non aver denotato i frollini che conosciamo oggi, ma piuttosto ciambelle di pane decorate con un marchio distintivo. Questo marchio era fondamentale per il controllo di qualità e l'identificazione del produttore.

Nel corso dei secoli, i canestrelli hanno assunto forme diverse. Nel XVII secolo, Bertolla da Carizeto, una mulattiera di Torriglia, trasportava ciambelle di pane chiamate "canestrelli" insieme ad altre merci. Questi canestrelli erano molto diversi dagli attuali dolcetti di pasta frolla, in quanto dovevano resistere ai rigori del trasporto lungo le mulattiere di montagna.

Fino all'Ottocento, i canestrelli erano ciambelle di diverse dimensioni, con alcune versioni salate e altre leggermente dolci. Erano apprezzati da soli o immersi nel vino. Esisteva anche una variante più piccola e raffinata, realizzata con pasta di mandorle, che veniva chiamata "canestrelli piccoli" o "canestrelletti" a seconda delle usanze locali.

Una tradizione di strada

I canestrelli, insieme alle collane di nocciole, erano spesso venduti da ambulanti. Un'immagine iconica di questo mestiere si trova nel cimitero monumentale di Staglieno a Genova, raffigurante Caterina Campodonico con in mano canestrelli e nocciole. Un'altra immagine rappresentativa è quella della "Venditrice di Canestrelli e Nocciole in Tempo di Festa", che mostra una bancarella ricca di canestrelli grandi e piccoli.

Una multiforme tipicità ligure

Il termine "canestrello" è comunemente associato a un piccolo cestino. In Liguria, era consuetudine preparare per Pasqua dei cestini di pane, in diverse forme, contenenti uova fresche. Questi cestini venivano cotti e portati in chiesa dai bambini per la benedizione pasquale. Questa tradizione continua in alcune zone della Liguria, come Brugnato, dove si produce ancora il "canestrello" a forma di grande ciambella con un uovo all'interno.

Un'altra possibile origine del termine "canestrello" potrebbe essere legata agli anelli di legno utilizzati per far scorrere le vele sulle barche, che somigliavano ai dolcetti di pasta frolla. Questo collegamento avrebbe senso in una regione costiera come la Liguria.

L'evoluzione nella pasta frolla

Nel XIX secolo, i canestrelli a base di pasta frolla iniziano a diffondersi. Questa versione era più "ricca" e veniva preparata non solo a forma di fiore ma anche in altre forme. Giuseppe Olivieri, nel suo Dizionario Genovese-Italiano del 1851, menziona i "Canestrelletti" come ciambelle fatte con farina, burro e zucchero.

Nel XX secolo, i canestrelli a forma di fiore si diffondono ulteriormente in alcune parti della Liguria, mentre in altre zone rimangono fedeli ai formati originali. Questo dimostra che la tradizione dei canestrelli attraversa il tempo con ritmi diversi anche in territori relativamente ristretti, mantenendo il nome e l'essenza della sua matrice originale.

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