Un vasetto ricco e pieno di olive taggiasche, pomodori secchi, aglio, origano e acciughe a pezzi: gli stessi ingredienti che insaporiscono la famosa e antica focaccia rossa sanremese. Un prodotto perfetto per condire le bruschette, dentro a panini, sulla pizza a fine cottura e creare sfiziosi antipasti! Questa sardenaria in vasetto può essere utilizzata anche come condimento rustico per la pasta e il riso, anche nelle loro versioni estive di insalate.
L’Anciua è il laboratorio artigianale di Michele Senno, uno degli ultimi acciugai ancora in attività che segue metodi tradizionali per la lavorazione delle acciughe. Michele ha il mare nel sangue, è cresciuto in una famiglia che si è sempre occupata di pesca e di commercio del pesce: ha imparato a pulire le acciughe fin da piccolo quando aiutava suo nonno pescatore.
Ciò che rende eccezionali i filetti di acciughe de L’Anciua, oltre all’ottima materia prima, è la lavorazione completamente a mano del pesce, dalla pulizia alla sfilettatura, per avere il minimo scarto del filetto e la massima carnosità. Anche l’asciugatura delle acciughe (dopo la maturazione sotto sale) è ancora artigianale, ed avviene a bassa temperatura: i tempi si allungano molto ma ciò consente poi di avere un sapore puro di acciuga e non salato come quelle di produzione industriale.
La sardenaira sanremese è conosciuta nel resto della Riviera ligure di Ponente come Pissalandrea o Pizza all’Andrea, con piccole differenze tra un paese e l’altro rispetto gli ingredienti da utilizzare: non si ha una certezza sulle origini di questa focaccia, probabilmente la ricetta deriva da una focaccia simile che è prodotta nella vicina Costa Azzurra; per il fatto che si chiama sardenaira si è anche ipotizzato che nelle prime versioni al posto delle acciughe fossero state usate le sardine (il nome Pissalandrea e Pizza all’Andrea invece alcuni lo fanno risalire ad un leggendario collegamento con l’ammiraglio della Repubblica Genovese Andrea Doria che ne sarebbe il fantomatico inventore).