Composta di Albicocca di Valleggia fatta unicamente con la frutta matura locale, senza aggiungere nulla, zucchero o altro. Così risaltano le caratteristiche uniche di questa varietà autoctona del Savonese, che prende il nome dalla località in cui è concentrata maggiormente la produzione, Valleggia nel comune di Quiliano.
Il frutto dell’albicocco di Valleggia si contraddistingue per la polpa soda e morbida, molto dolce (e per questo quando è maturo non c’è bisogno di aggiungere zucchero) con delle delicate note aromatiche che lo rendono un frutto profumatissimo.
Una composta 100% frutta da gustarsi al naturale per assaporare pienamente quanto sia speciale l’albicocca di Valleggia.
L’albicocca di Valleggia nei mesi di giugno e luglio colora, con la sua buccia dal tenue colore arancio picchiettata da un vivace rosso mattone, la costa da Finale a Varazze; questi albicocchi si trovano anche nell’Entroterra fino a 300 metri sul livello del mare: un tempo era una produzione esportata anche all’estero che però è andata incontro a una forte crisi alla fine del secolo scorso; fortunatamente alcuni coltivatori locali nonostante le difficoltà sono riusciti comunque a portare avanti questa coltura salvando una parte importante della biodiversità del Savonese.
L’albicocca è un frutto antichissimo - già noto in Cina 4000 anni fa - che è arrivato in Italia con i romani dopo che era stato importato da Oriente da Alessandro Magno. Le prime testimonianze scritte che abbiamo dell’Albicocca di Valeggia risalgono agli inizi del 1800 quando, in un resoconto del prefetto locale, tra le migliori produzioni della zona del Savonese venivano citate proprio le albicocche. Secondo gli abitanti del posto la nascita della coltura di questa varietà nacque abbastanza in modo casuale con l’arrivo di semi da Oriente nel porto di Savona e poi si è diffusa in maniera spontanea nell’area, favorita dall’abitudine dell’epoca di lasciare gli avanzi di cibo nei campi.