Le trofie al pesto sono forse il piatto di pasta ligure più conosciuto (assieme alle trenette al pesto) ma pochi sanno che la diffusione di questo formato fuori dalla loro zona tipica di produzione è relativamente recente, persino a Genova…
La storia delle trofiette liguri
Le trofie che conosciamo noi oggi sono una pasta di grano (tenero se fresche o duro se secche), senza uova, hanno una forma arricciata e stretta, con una lunghezza di meno di 5 centimetri: tuttavia nei secoli scorsi con questo nome in diverse parti della Liguria si identificavano formati differenti, ad esempio a Genova, il termine “trofie” si usava per i gnocchi di patate. Questo formato di trofie è originario del Golfo Paradiso, che è una piccola area di Riviera di Levante tra la città di Genova e il promontorio di Portofino: qui, almeno fino a metà del Novecento, le trofie sono rimaste confinate all’uso casalingo in famiglia come pasta fresca e poi grazie alla meccanizzazione (la prima produzione avvenne a Sori, da qui alle volte che sono anche conosciute come “trofie di Sori”) e alla creazione della versione di pasta secca le trofie sono state esportate anche fuori regione.
Come condire le trofie
Il condimento classico delle trofiette è il pesto genovese, a cui si possono anche aggiungere a piacere le patate a tocchetti e i fagiolini freschi: per la cottura differente, conviene buttare le verdure nell’acqua bollente salata qualche minuto prima e poi finire di lessare insieme con la pasta fresca, e solitamente le trofie hanno un tempo di cottura sui 4 minuti circa. Calcola almeno 150 grammi a porzione.
Il pesto genovese è un sugo che non va assolutamente riscaldato e quindi le trofie vanno direttamente condite nel piatto, nel caso si può allungare il condimento con un po’ di acqua di cottura per rendere il tutto più cremoso.
Data la loro grande versatilità sono state utilizzate da subito scelte per fare ricette non propriamente tipiche liguri, ad esempio in giro si trovano piatti come “trofie con le zucchine e gamberetti” o “trofie con lo speck e noci”: se a qualcuno tutto ciò può far storcere il naso, per noi è motivo d’orgoglio scoprire quanto questo formato tradizionale di pasta della nostra terra piaccia così tanto a tutti.
Abbinamento vino con le trofie
Nella scelta del vino da accompagnare con le trofie il maggior variabile da tenere in considerazione è il condimento. Pertanto, con il tradizionale piatto di trofie con il pesto si consiglia l’abbinamento con vini bianchi locali - come la Bianchetta Genovese o il Pigato - mentre con sughi di pesce più corposi (con una buona base sapida di acciughe, ad esempio) si può portare in tavola un rosso tipico del genovesato come il Ciliegiolo; per condimenti di carne o più rustici - come salsiccia e funghi - invece una buona scelta può essere il Rossese.