L’Amaro Santa Maria al Monte è un liquore storico di Genova prodotto secondo la centenaria ricetta dei padri dell’omonimo convento. Nella formula, rimasta uguale all’originale, sono presenti più di trenta ingredienti scelti tra erbe, radici, semi e cortecce provenienti da tutto il mondo che vengono lasciate in infusione nell’alcool per estrarre a freddo le loro essenze; l’infuso poi è portato a 40° di grado alcolico: seguono mesi di stagionatura finché è pronto. La lavorazione totale dura quasi un anno e mezzo!
L’Amaro Santa Maria al Monte ha un sapore pieno e rotondo che lo rende un eccellente digestivo.
La storia dell’Amaro Santa Maria al Monte
Questo amaro genovese nasce nel 1858 quando i padri del Convento del Santuario di Nostra Signora del Monte (del quartiere di San Fruttuoso) donano a Vincenzo Castrovillari, allora alle dipendenze del Duca di Aosta, l’antichissima ricetta dell’elisir prodotto da secoli dagli stessi monaci: tra gli ingredienti troverebbe posto anche la mirra, la gomma aromatica che era anche uno dei regali dei Magi, con un evidente richiamo religioso. Il Castrovillari aggiunse poi alla preparazione delle erbe alpine aromatiche da lui scelte, come recita la stessa etichetta “antica specialità ligure, composto da prodotti aromatici delle Alpi”. L’amaro nell’Ottocento ottenne subito popolarità come digestivo e ricevette anche molti premi alle esposizioni internazionali in Germania e in Francia.
Dopo quasi duecento anni la ricetta di questo successo rimane sempre uguale, oggi come allora.
Amaro Santa Maria al Monte: come berlo
È famoso per essere il perfetto digestivo, bevuto liscio o con del ghiaccio a fine pasto; tonico di una volta, ti basta un bicchierino per avere un piacevole effetto corroborante. Assolutamente da provare come correttivo del caffè.
Può essere utilizzato anche per preparare cocktail, abbinandolo con essenze di agrumi oppure con note fresche erbacee, come quelle di menta o basilico. Ottimo se usato al posto del rum, senza nemmeno dover aggiungere zucchero.