PANSOTTI LIGURI (PANSOTI)

I pansotti liguri, chiamati in dialetto "pansoti", sono riconosciuti a ragione tra i migliori esempi della pasta ripiena italiana.
Si distinguono dai tanti altri ravioli simili per la loro sfoglia bianca senza uova e il ripieno di magro.
Scopri la loro storia, qual è il condimento migliore e poi provali a casa tua!
COSA SONO I PANSOTTI LIGURI (PANSOTI)
I pansotti fanno parte della famiglia della pasta fresca ligure, tradizione che si caratterizza per un uso moderato delle uova nella sfoglia. Per esempio, proprio l'impasto dei pansotti è senza uova ma si impiegano solo farina di grano tenero, semola e acqua. Il luogo di origine dei pansoti è il Golfo Paradiso, quella parte di riviera ed entroterra tra Genova e il promontorio di Portofino. È un piatto che è rimasto per molto tempo circoscritto a quella zona per diffusione. Esiste un divertente aneddoto a tal proposito. Un resoconto di una competizione tra ristoranti nei primi anni '60 in cui il giornalista davanti un piatto di pansotti presentati in gara si era stupito per questa novità: e il giornalista era del Secolo XIX, il quotidiano più importante della Liguria!
Si chiamano pansotti o pansoti?
I pansotti non compaiono all'interno delle cuciniere genovesi e quindi non abbiamo fonti scritte che ci attestino storicamente né il loro nome originale né la loro ricetta. È stato però ritrovato un poemetto genovese del XVIII in cui si parla di "pansarotti", la cui interpretazione è incerta se si trattasse di una specialità fritta oppure se di un raviolo.
Comunque, in dialetto e localmente sono chiamati da tutti "pansoti", con una T sola, ma facendo qualche ricerca parrebbe invece che fuori dalla Liguria la maggior parte degli italiani li conoscano come "pansotti". Per lo stesso motivo si possono trovare in commercio prodotti in diverse forme: come raviolo panciuto, come triangolo oppure come mezzaluna. Noi preferiamo la versione a panciuta (vedi la scheda prodotto dei pansotti) sia perché a senso probabilmente il loro nome "pansoti" deriva dal dialettale "pansa" (pancia) e poi perché sono quelli che quando si mangiano danno più soddisfazione.
Il ripieno dei pansotti (pansoti)
Quante siano le T e quale sia la forma... ad ogni modo il ripieno è sempre di magro. Per ripieno di magro si intende una farcitura senza carne, e la cucina di magro nasce all'interno della tradizione popolare dei piatti consentiti durante la Quaresima e gli altri momenti di astinenza dalla carne prescritti dalla Chiesa. Il ripieno dei pansotti è fatto con erbe e formaggio: in primis le borragini (l'erba più utilizzata per i ripieni in Liguria) che può essere mescolata con spinaci, bietole o erbe spontanee come quelle che fanno parte del prebuggiun. Il formaggio è o la prescinseua o la ricotta. Oltre a questi ingredienti sono presenti nel ripieno anche l'aglio, maggiorana e noce moscata che fanno risaltare il sapore dei pansoti. Nella scheda prodotto dei nostri pansoti in vendita puoi trovare ben in evidenza all'interno della galleria delle immagini l'etichetta.
COME CONDIRLI
Come abbiamo spiegato nel paragrafo del ripieno si tratta di un primo piatto di magro, quindi senza carne. Il sapore delicato delle erbe e del formaggio verrebbe sovrastato dal gusto deciso di un ragù o di altri sughi corposi. Nemmeno i sughi rossi di pomodoro sono tra quelli consigliati per condire i pansoti. Una scelta semplice e veloce può essere quella di mangiare i pansotti con burro e salvia. Ma il sugo ideale per questa pasta è certamente la salsa di noci!
Pansotti al sugo di noci (salsa di noci)
Questo è un piatto perfetto per chi segue una dieta vegetariana. La salsa di noci o sugo di noci fa parte dei condimenti tradizionali genovesi, assieme al pesto e al tuccu di carne. Si tratta di una salsa a base di noci (pestate o frullate), aglio, maggiorana, olio e sale: a questa si aggiungeva o del pane bagnato nel latte o del formaggio fresco. Proprio per rispettare questa tradizionale scelta, la nostra salsa di noci non ha dentro latticini così ognuno può aggiungere gli ingredienti che preferisce. Ti consigliamo di provare la nostra salsa di noci!

Perché proprio la salsa di noci?
Le noci non sono un frutto secco che coltivato in Liguria, siamo una regione più da nocciole e castagne. Allora com'è che questo ingrediente è così presente nella cucina genovese?
La fortuna delle noci nella cultura gastronomica di Genova si deve, come anche per molti altri cibi di origine non ligure (uno su tutti lo stoccafisso), alla fortunata storia commerciale della città. All'epoca delle Repubbliche marinare, dai mercati di Genova passava qualsiasi merce tra cui anche un frutto secco orientale come la noce. Era un prodotto molto costoso e forse proprio per questo motivo, poter commerciare e acquistare le noci era la dimostrazione del potere e della ricchezza dei mercanti genovesi. Da allora la noce è diventata un ingrediente sempre usato nella cucina tradizionale di Genova e la salsa di noci è perfetta quando si vuole scegliere un condimento delicato, quindi perfetto per i pansoti di magro.
Quanta salsa di noci per 1 kg di pansoti
Le porzioni di salsa di noci per un 1 kg di pansotti sono all'incirca: 150 grammi di base noci pronta (gherigli di noci, aglio, maggiorana, olio e sale) a cui dovrai aggiungere 30/50 grammi di pane raffermo e ammollato in 70/100 ml di latte, e infine 30 grammi di formaggio grattugiato a piacere.
In alternativa al pane bagnato nel latte puoi unire alla nostra base noci della panna oppure il tipico formaggio fresco genovese: la prescinseua, che ti consigliamo assolutamente di provare... trovi un semplicissimo kit ricetta pronto in vendita sul nostro sito (pansoti + salsa di noci + prescinseua)!

Condirli con il pesto
Allora, non scherziamo... già abbiamo scritto che accettiamo sia la grafia "pansotti" che "pansoti" (per i puristi, noi li vendiamo come pansoti, tranquilli!) se avvallassimo il condimento con il pesto saremmo giustamente cacciati dalla città! Il pesto è un condimento molto saporito e quindi si usa con la pasta non ripiena o con ripieni neutri. Se utilizzassi il pesto con i pansoti invece che esaltarsi a vicenda si perderebbe tutto il gusto. Quindi il nostro consiglio è: con i pansoti, o salsa di noci o burro e salvia, e il pesto lo mangi con le trofie, gli gnocchi o le trenette e le patate e fagiolini.
Se vuoi saperne di più abbiamo scritto un articolo molto completo sull'argomento: come utilizzare il pesto nelle tue ricette.
QUANTI A TESTA
Hai presente quelle confezioni di ravioli che vedi al supermercato da 250 grammi per due persone? Ecco, anche no. La pasta secca, pasta fresca e pasta ripiena rendono in maniera diversa. Quindi, ad esempio, 100 grammi di trofie secche, 100 grammi di trofie fresche e 100 grammi di pansoti non si equivalgono. Il motivo è molto semplice: la pasta secca si reidrata durante la cottura e quindi aumenta di peso mentre questo non avviene allo stesso modo per la pasta fresca, che cresce meno. Se in più c'è anche il ripieno capisci bene che c'è tanta differenza di resa.
Infatti se siamo abituati a pesare 100 grammi di pasta secca a testa, quando si tratta di pasta ripiena dobbiamo raddoppiare. Quando acquisterai i tuoi pansoti calcola 200 grammi per persona.
CHE VINO ABBINARCI INSIEME
I pansoti sono dei ravioli vegetariani e quindi si sposano meglio con dei vini bianchi. Di questa tipologia di vini c'è una grande tradizione in Liguria. Quelli tipici della zona di origine dei pansoti, quindi del Genovesato e della Riviera di Levante, sono la Bianchetta e il Vermentino. Entrambi sono vini bianchi secchi abbastanza sapidi e delicati. Se si preferiscono vini rossi allora possiamo consigliare il Ciliegiolo, che è un vino rosso ligure che può essere portato in tavola perfino con il pesce. Su Molo modo21 trovi anche una ottima selezione di vini liguri.
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