PESTO GENOVESE CON BASILICO DOP

Come scegliere un pesto genovese di qualità

Non bisogna farsi ingannare da operazioni cosmetiche. Il pesto deve essere buono nel piatto.
Ma al momento della scelta cosa dobbiamo controllare per avere una certezza di qualità? 

✅ Il pesto deve essere fatto solo con basilico genovese DOP e non con altro basilico. I produttori che utilizzano questo basilico espongono sulla loro etichetta il simbolo del Consorzio del Basilico Genovese DOP.

✅ Gli altri ingredienti oltre al basilico genovese DOP deve essere solo quelli classici della ricetta casalinga. Ricapitoliamo: basilico, aglio, grana (o parmigiano), pecorino, pinoli, olio extravergine di oliva e sale.

Non devono essere presenti altri ingredienti, oltre a quelli elencati, come additivi che possono quindi alterare il gusto originale.

Allora controlla bene l'etichetta con gli ingredienti: contali, devono essere sette, non uno di più non uno di meno. Quindi il pesto senz'aglio non è pesto genovese. Il nostro discorso non riguarda chi per questioni di allergie non può mangiare l'aglio, ci mancherebbe, la salute è sempre la cosa più importante. Però se è solo una scelta di gusto, allora bisogna essere onesti, senza l'aglio il pesto perde molto del suo sapore e fascino. Scegli sempre un pesto con l'aglio!

Poi un altro elemento che in qualche caso puoi già valutare dal vasetto, è la consistenza. Il pesto è certamente una salsa ma non deve essere liquido e troppo "sciolto". Anzi deve essere denso al cucchiaio. Poi renderlo cremoso per condire la pasta ti basterà utilizzare la tipica "tecnica" genovese di allungarlo con un poco di acqua di cottura. Guarda il video qui sotto per capire bene come deve essere la vera consistenza del pesto genovese.

Perché si parla di pesto genovese DOP

Il marchio DOP, assieme a quello IGP, tutela la denominazione dei prodotti alimentari per il loro legame con il territorio d'origine. Sono marchi di tutela che sono certificati dall'Unione Europa. Al momento in cui scriviamo non esiste una denominazione di origine protetta per quanto riguarda il pesto. Allora perché in giro si parla di pesto genovese DOP?

Il tutto nasce probabilmente dall'equivoco e la sovrapposizione con l'altra DOP ligure: il basilico genovese DOP. Il basilico genovese DOP che è proprio uno degli ingredienti fondamentali del pesto. Quindi è corretto parlare di "pesto genovese con basilico genovese DOP" (come è il nostro pesto modo21) ma non di "pesto genovese DOP".

Il basilico genovese DOP

In Liguria, sospeso tra l'azzurro del mare e le imponenti vette montuose, si cela un tesoro culinario senza pari: il Basilico Genovese DOP. Il basilico è entrata a far parte della dieta quotidiana dei genovesi a partire dal XVIII secolo. Da allora si sviluppo una coltivazione locale che mantiene fino a oggi le sue caratteristiche uniche. Fu qui a Genova, tra i campi della Val Bisagno e l'incantevole zona di Prà, che il basilico iniziò il suo viaggio verso l'eccellenza.

Un'altra data fondamentale per il basilico genovese fu il 2006. Quest'anno segnò un momento importante, perché fu quando ottenne il prestigioso marchio di tutela DOP, che suggella il suo legame indissolubile con il territorio e la sua storia. Le origini del Basilico Genovese DOP conferiscono a questo prodotto caratteristiche uniche, tanto che la sua coltivazione è diventata un'arte tramandata di generazione in generazione.

basilico genovese dop

Grazie al clima mediterraneo ideale e alle competenze dei coltivatori liguri, il basilico si è evoluto fino a raggiungere livelli di eccellenza ineguagliabili. Le prime serre introdotte nell'Ottocento rappresentarono un'autentica rivoluzione, consentendo una produzione continua e garantendo la freschezza delle primizie.

Il basilico genovese DOP si distingue per la sua assenza di sentore di menta, per il suo intenso profumo che avvolge i sensi e per la colorazione tenue delle sue foglie. È questa combinazione unica di caratteristiche che conferisce al pesto genovese il suo inconfondibile aroma e sapore.

Il pesto genovese, preparato con il Basilico Genovese DOP, è diventato un vero e proprio simbolo della cucina ligure, un'autentica delizia per il palato e un'eccellenza gastronomica riconosciuta in tutto il mondo. La freschezza e l'autenticità del basilico genovese sono indispensabili per creare il pesto più genuino e gustoso, una prelibatezza che incanta i palati più esigenti e rappresenta una vera e propria celebrazione della tradizione culinaria ligure.

La ricetta del Consorzio del Pesto Genovese

Anche il Consorzio del Pesto Genovese concorda con noi evidentemente perché nella loro ricetta ufficiale riportano gli stessi 7 ingredienti che anche noi abbiamo già elencato: basilico genovese DOP, aglio, grana padano DOP o parmigiano reggiano DOP, pecorino sardo, pinoli, olio extravergine di oliva e sale.

Ma cos'è il Consorzio del Pesto Genovese? È un marchio collettivo locale nato dall'iniziativa privata di ristoratori e artigiani del pesto con il lodevole intento di salvaguardare e promuovere il vero pesto genovese e la sua ricetta. Questo consorzio ha anche redatto un suo disciplinare, che però non deve essere confuso con un disciplinare del pesto genovese DOP, che come abbiamo già detto non è un marchio di tutela esistente. L'unica indicazione DOP che puoi trovare nel nome di etichetta di un pesto è "pesto genovese con basilico genovese DOP".

Differenze tra pesto genovese e pesto alla genovese

Per chi sarà arrivato a leggere fin qui avrà capito che i produttori del vero pesto genovese non sono tutelati dal "name sounding", ovvero quelle pratiche commerciali per cui si chiama un prodotto con un nome conosciuto e poi in realtà è solo una copia mal riuscita. L'esempio più famoso e che si fa sempre per il name sounding è il famigerato "parmesan" che non ha nulla a che fare con il vero parmigiano reggiano DOP ma ne scimmiotta il nome. Stessa cosa purtroppo succede e continuerà a succedere con il pesto genovese.

Abbiamo fatto questo preambolo perché ci è capitato più di una volta che ci chiedessero se esistesse una legge per differenziare il "pesto genovese" dal "pesto alla genovese". Come abbiamo visto rispetto al pesto genovese DOP purtroppo non è così la realtà. La diversità di scelta di nome è prettamente commerciale e di abitudine. Qui a Genova il pesto lo conosciamo solo come "pesto" senza altri termini: diamo per scontato che sia quello che mangiamo fin da bambini, con il basilico, l'aglio, ecc...

pesto genovese fresco per condire trofie liguri

Anzi per essere totalmente onesti, l'unica volta che il pesto di tradizione genovese è stato in qualche modo registrato e istituzionalizzato, non è stato il suo nome "pesto genovese". Infatti il pesto è riconosciuto come prodotto agricolo tradizionale (PAT) della Regione Liguria e figura nell'elenco del Ministero, però come "pesto (alla genovese)". Anche questa certificazione ha un valore puramente simbolico. 

Diventa allora sempre più importante il lavoro dei produttori che devono usare una ricetta tradizionale e solo i 7 ingredienti classici. Ti invitiamo di controllare sempre l'etichetta per essere certi di stare acquistando un pesto genovese di qualità. Ecco la nostra.

etichetta pesto genovese con basilico genovese dop
etichetta con ingredienti pesto genovese con basilico genovese dop

IL PESTO MODO21

Il pesto modo21 nasce nella cucina di Cavour modo21, trattoria tipica frequentata ogni giorno da centinaia di genovesi. Visto il grande successo presso locali e turisti, abbiamo deciso di renderlo disponibile anche per l'acquisto in vasetto. Ma anche se questo pesto modo21 è un pesto pronto è lo stesso che puoi mangiare in trattoria!

Stessi ingredienti e stessa qualità! Con l'uso di macchinari professionali riusciamo a garantire una scadenza di 45 giorni. Il pesto modo21 è un pesto fresco, senza aggiunta di additivi o altro.

La storia di Alfonsina

La ricetta del nostro pesto modo21 ha una grande storia. Chi ci ha insegnato a fare il pesto era la mamma di uno dei nostri titolari, Alfonsina Trucco. Nonna Alfonsina è stata famosa per essere la più anziana vincitrice del Campionato mondiale di Pesto al mortaio all'età di 85 anni nel 2014. Non c'è da stupirsi dato che il pesto scorre nelle vene di questa famiglia. Infatti, il mortaio usato da Alfonsina quando è diventata campionessa era quello storico utilizzato dalla bisnonna per preparare il pesto quando era al servizio della famiglia Garibaldi.

Dopo la vittoria del 2014, Alfonsina ha aiutato suo figlio e soci per l'apertura della trattoria Cavour modo21. Sotto la sua guida è stata decisa la ricetta del pesto che viene ancora servito in trattoria e prodotto in vasetto come pesto modo21.

Come spediamo il nostro pesto modo21

Il pesto modo21 è confezionato e messo sottovuoto in vasetto nello stesso giorno di spedizione per garantirti la maggiore scadenza. Si tratta di un pesto fresco. Per questo motivo utilizziamo corrieri espresso che consegnano in 24/48h ed imballi termici top performanti. Questi imballi sono anche 100% ecosostenibili e riciclabili, come pure il ghiaccio che usiamo per refrigerare la spedizione, che può essere riutilizzato un'infinità di volta (basta rigenerarlo conservandolo nel congelatore).

Trovi tutte le informazioni anche in ogni pagina prodotto e nella pagina dedicata alle spedizioni e quella delle FAQ.

spedizione pesto fresco