Questa proposta di trofie fresche e pesto genovese è la nostra idea salva cena per due persone oppure come ricetta da mangiare in due volte.
Come preparare le nostre trofiette al pesto genovese
Il piatto è facile da preparare, basta cuocere le trofiette genovesi per pochi minuti in abbondante acqua salata e poi condire con il pesto; l’errore da non fare con il pesto genovese è di riscaldarlo o di cuocerlo perché essendo una salsa fredda pronta non ne ha bisogno: l’unica cosa consentita con il pesto genovese e che non rovina il sapore del basilico (erba che soffre il calore) è l’aggiunta dell’acqua di cottura nel piatto per allungare il condimento e renderlo ancora più cremoso.
La stessa qualità che assapori nella tipica trattoria genovese
Il pesto che ti arriva a casa è lo stesso che serviamo ogni giorno nella nostra Trattoria Cavour modo21, che si trova nel cuore della città vecchia, nel sestiere del Molo: la nostra trattoria è frequentata a pranzo e a cena da tantissimi genovesi, un’ottima prova della qualità del nostro pesto che è preparato secondo la ricetta di famiglia che ci ha tramandato la signora Alfonsina, la più anziana campionessa mondiale di pesto al mortaio.
Quante trofie fresche a persona
Le porzioni che abbiamo calcolato sono belle abbondanti (ebbene sì, smentiamo lo stereotipo dei genovesi tirchi) e ti vengono fuori due piatti pieni di trofie col pesto: prendendo a riferimento i canonici 80 grammi di pasta secca, solitamente si stimano 150 grammi di pasta fresca (non ripiena) a persona da condire con circa 60 grammi di pesto; noi ti spediamo a casa 400 grammi di trofie fresche e 160 grammi di pesto genovese (in due vasetti che quindi salvi la freschezza).
Una curiosità sulle trofie genovesi col pesto
Le trofie al pesto negli ultimi anni sono diventate famose in tutto il mondo, sempre citate nelle classifiche delle ricette da assaggiare almeno una volta nella vita: è curioso il fatto che fino a pochi decenni fa questo formato di pasta non era nemmeno conosciuto nella resto della regione, al di fuori della provincia di Genova, e rimaneva una produzione casalinga che si faceva in famiglia.